Le vibrisse del gatto: sensori di precisione
- 9 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 26 giu
Il gatto non si affida solo alla vista o all’udito per esplorare l’ambiente. Una parte fondamentale della sua percezione del mondo passa attraverso il tatto, in particolare grazie a speciali peli chiamati vibrisse.
Le vibrisse – spesso conosciute come “baffi” – sono peli molto più spessi e rigidi rispetto a quelli del mantello, e si trovano in diverse aree del corpo:
mistaciali (ai lati del muso, i classici baffi),
sopraciliari (sopra gli occhi),
geniene (sulle guance, lateralmente al viso),
carpali (sulla parte posteriore delle zampe anteriori).
Ogni vibrissa è profondamente radicata nella pelle e collegata a un ricco sistema di terminazioni nervose. Grazie a questo collegamento sensoriale, il gatto può percepire anche le più lievi variazioni dell’aria, rilevare ostacoli e superfici anche al buio, e farsi un’idea precisa del corpo di una preda a distanza ravvicinata.
Le vibrisse svolgono anche un ruolo cruciale per orientarsi nello spazio e misurare la distanza dagli oggetti, specialmente in condizioni di scarsa visibilità. È proprio attraverso di esse che il gatto “vede da vicino” in modo tattile, anticipando il contatto fisico con straordinaria precisione.
✋ Curiosità importante:Mai tagliare le vibrisse!Far perdere al gatto questi sensori così sofisticati può disorientarlo, ridurre la sua sicurezza nei movimenti e provocare stress.

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